Ha già fatto storcere il naso a molti audiofili della prima ora questo Solo Uno. Piccolo, senza tasti né manopole, per il quale è necessario utilizzare quasi per forza lo smarphone. Tutto il contrario di quello che offre un qualsiasi amplificatore tradizionale, insomma. Ma forse, anzi sicuramente, questi nuovi prodotti stanno dando una mano al settore tradizionale, avvicinando nuovi appassionati alla riproduzione della musica di qualità.
Le dimensioni sono davvero ridotte: 14×5,2×21 cm ne fanno un oggetto che è possibile sistemare ovunque senza nessun problema. Contenitore completamente in metallo, pochi tasti (volume, mute e accensione) e solo due LED, uno per la presenza di rete e il secondo di stato. Il design è particolare e decisamente originale, del resto si è aggiudicato il premio reddot per il 2020. Sul pannello posteriore i binding post, metallici e placcati oro, ingresso network, uscita sub, USB A per upgrade, due tasti, uno per setup l’altro per reset, un ingresso AUX su mini-jack 3,5mm, antenna e la vaschetta per il cavo di alimentazione. Molto interessante il fatto che l’alimentatore sia contenuto all’interno del prodotto, evitando così un supply esterno che sarebbe stato inevitabilmente ingombrante, e quindi fastidioso. Ma vediamo cosa c’è dentro un contenitore così piccolo.
Ovviamente finali in classe D con singolo chip Infineon Merus MA12070, un integrato davvero miracoloso, essendo in grado in meno di un centimetro quadrato e con un dissipatore ridicolo, di erogare ben 80W massimi per canale su 4 ohm (10% THD+rumore), con una efficienza del 91% alla massima potenza. Può essere alimentato fino a 26V CA, ed è questa la tensione che gli viene fornita dal Solo Uno; possiamo quindi ipotizzare ottimi 50 Watt a canale continui su 4 Ohm (la metà su 8 Ohm) con basso tasso di distorsione. Una sorta di miracolo se pensiamo ai buoni vecchi amplificatori in classe AB. Senza entrare nella diatriba, trita e ritrita, su quale tecnica sia la migliore, senza dubbio la D sta conoscendo dei livelli di miniaturizzazione incredibili, e prestazioni sbalorditive: questo Arcam Solo Uno ne è la prova tangibile.
È compatibile GoogleCast, Airplay2, è uPnP Streamer, ed è Roon End Point oltre ad essere compatibile MQA. Si configura in modo davvero semplice, è solo necessario scaricare sul proprio smartphone Google Home, o cercarlo come nuovo speaker AirPlay e il gioco è fatto. All’ingresso AUX si accede invece tramite la pressione prolungata del tasto Mute, con deselezione automatica quando arriva un flusso Google o AirPlay. L’architettura del Solo Uno prevede l’uso di un ambizioso DAC ESS SABRE 9038, che provvede a convertire tutti i flussi digitali prima di spedirli al chip Infineon. L’uscita SUB è derivata da quella stereo, e seppure è dotata di filtro passa-basso (80Hz), non opera alcun taglio sulla emissione principale.
Insomma, questo Solo Uno è una sorta di piccolo box “dei miracoli”. In pochi decimetri quadrati un media-player vero e proprio, un DAC molto performante, e un amplificatore finale in grado di erogare una potenza più che sufficiente per sonorizzare dignitosamente un ambiente anche di dimensioni medie.