Mettete una vecchia cascina nel cuore della Pianura Padana e ristrutturatela abilmente. Il risultato sarà certamente un’abitazione di prestigio, ma anche affascinante. Può capitare, però, che questa passi di mano e la nuova proprietà intenda giustamente darle un nuovo volto che meglio si addica ai gusti del singolo.E, magari, dotarla anche di una vivibilità superiore, di un comfort superiore, grazie alla cosiddetta domotica.
Ma può capitare anche che, in fase di lavorazione, si scopra di essersi affidati non a un system integrator, bensì a un elettricista che, quindi, conosce benissimo il suo settore, ma non quello dell’integrazione. Risultato: quello che doveva essere un sistema di automazione a 360° è invece poco più di un impianto elettrico avanzato.
Ma, per fortuna, a un certo punto è entrato in scena Marco Fontanarosa, che è nato sì come impiantista civile, ma oggi è un system integrator d’esperienza, certificato Konnex, nonché attivo con altri sistemi come i Crestron. Ebbene, a Fontanarosa la proprietà ha chiesto di sviluppare una “vera” integrazione, facile da usare ma molto efficiente, che coinvolgesse pure la parte audio/video, quasi interamente targata Bang & Olufsen e sulla cui regia stava abilmente operando Aldo De Nicolò di Buscemi Hi-Fi (www.buscemihifi.it), nota realtà milanese specializzata nell’intrattenimento a tutti i livelli e punto di riferimento della casa danese in Italia, tanto da essere la prima ad avere in dimostrazione lo stratosferico BeoVision 12, nuovo plasma da 65” 3D.
Ma non basta. La proprietà ha anche chiesto a Fontanarosa di limitare al massimo gli interventi di muratura, visto che l’abitazione si trovava già in fase avanzata di ristrutturazione, o meglio di arredo. Un arredo di altissimo livello, tra l’altro, curato dall’interior designer Federica Foschelli (vedi intervista) seguendo una filosofia che ha mirato a soluzioni abitative funzionali ed ergonomiche, ma allo stesso tempo in grado di suscitare emozioni.
Una vera e propria sfida, dunque, ma l’esperienza di Fontanarosa e la sua capacità di relazionarsi perfettamente con gli altri attori in scena (dall’interior designer allo specialista audio/video, fino allo stesso impiantista) hanno permesso un risultato straordinario il cui elemento più importante è stato la massima soddisfazione della proprietà. Non si vede, ma…
Entrando in casa, nulla fa sospettare che i numerosissimi punti luce, che le tende, che la climatizzazione, che lo stesso intrattenimento siano gestibili con la massima semplicità da iPad e iPhone. Già, perché non si notano touch-panel o tastierini evoKonluti, bensì solo interruttori tradizionali civili. Questi ultimi sono retaggio dell’impianto iniziale ma, grazie alle apposite interfacce (“ragnetti”), Fontanarosa li ha trasformati in pulsantiere del sistema di automazione.
I dispositivi iOS di Apple, invece, si rivelano ogni giorno di più strumenti estremamente versatili, adatti ai più svariati contesti più di quanto qualsiasi PC abbia mai dato prova, soprattutto nell’integrazione. I proprietari hanno visto con interesse la possibilità di gestire la casa, in locale in remoto, da questi, quindi, hanno rimandato a un secondo momento l’installazione di un touch-panel di supervisione. Anche perché costoro finiscono per usare sempre iPad e iPhone per selezionare il canale Tv, abbassare le luci, ottimizzare la temperatura, richiamare gli scenari, finanche ricevere gli eventuali allarmi tecnici della centrale termica, quali blocco di ogni singola pompa o della stessa caldaia: l’allarme verrà inviato a mezzo email sia al cliente sul dispositivo Apple, sia al termotecnico, evitando cosi disagi quali la chiamata, la spiegazione dell’inconveniente, ecc. Sembra cosa di poco conto, invece è un plus di valore che dimostra l’attenzione al cliente di questo bravo system integrator.
La possibilità di intervenire da remoto (comunque presente) permette di intervenire senza disturbare, ma l’allarmistica inviata per email tanto allo stesso integratore quanto al tecnico specifico evita a chi vive la casa quella trafila che spesso può rivelarsi un’Odissea.
Detto dei sistemi di controllo, vediamo come si articola l’impianto stesso. Innanzitutto è di tipo Konluti binex, con dispositivi bus per le luci (on/off dimmer), la motorizzazione di tendaggi e vasistas, la climatizzazione (nove zone termiche, ciascuna con la propria sonda di temperatura). Ecco, a quest’ultimo aspetto Fontanarosa ha dedicato particolare attenzione, conoscendo benissimo l’inerzia dei sistemi a pavimento, nel caso comunque abbinato a fan-coil.
A ogni modo, il sistema Konnex permette con semplicità di modificare il set point di ciascuna zona, regolare manualmente la velocità delle ventole dei fan-coil, passare dalla modalità “comfort” a “notte”, modificare la modalità stagionale.
Tutta l’automazione, comunque, sfruttando la flessibilità e le numerose sfaccettature del mondo Konnex, non è stata attuata utilizzando moduli di un solo marchio, bensì di Jung, Siemens, Schneider, Merten e MDT Technologies, scegliendo caso per caso il modulo “migliore” per quella specifica funzione, come spiega l’integratore nell’intervista. Ma poi c’è l’audio/video, notoriamente il punto debole di KNX…
Nel segno di B&O
L’intrattenimento è, come anticipato, quasi interamente targato B&O. Solo l’area hobby (con plasma da 65” Panasonic e Sony Playstation) e una matrice HDMI (indispensabile per trasferire il segnale video in Alta Definizione ai vari display) esulano dal marchio danese, che attraverso il proprio sistema proprietario BeoLink sviluppa un multiroom a otto zone: salone, sala da pranzo, camera padronale, bagno padronale, bagno ospiti, cucina, spazio binex liardo e piscina. Queste ultime tre sono solo audio, mentre le altre seguono il consueto schema B&O nel quale la parte audio del tvc fa anche da speaker multiroom.
Nel salone, poi, il sistema è 5.1, mentre è stata implementata la tecnologia Apple AirPlay attraverso la Apple TV e gli Airport Express per rendere disponibili nel multiroom tanto i video quanto i brani audio del “mondo” iTunes.
Per quanto riguarda il controllo dell’A/V, Fontanarosa ha scelto l’apposita elettronica Master Link Gateway (che permette la gestione tramite iPhone con l’apposita “app” BeoLink), poi integrata su bus KNX attraverso un’interfaccia ad hoc di Siemens. In questo modo si sarebbe risolto il problema dell’intrattenimento in ambito Konnex, ma Fontanarosa è andato oltre e ha adottato un processore Crestron per la supervisione generale dell’abitazione, nonché per l’ottimale integrazione della matrice HDMIe della sala hobby.
Come detto prima, attualmente l’interfaccia grafica della supervisione non è affidata a un touch-panel specifico, bensì a iPad e iPhone rispettivamente per mezzo delle “app” Crestron Mobile Pro G e Crestron Mobile Pro, che hanno permesso anche la totale personalizzazione della grafica.
Da notare che l’intera integrazione è stata realizzata senza ricorrere a opere murarie, ma solo a fronte di un ottimale cablaggio. Per Fontanarosa questo è uno dei vantaggi di Konnex: far crescere l’abitazione e/o aggiungere servizi all’impianto esistente per vivere la propria casa in maniera semplice e
confortevole.
A colloquio con il progettista
Marco Fontanarosa è arrivato alla domotica per gradi, iniziando dall’impiantistica civile e poi man mano appassionandosi e specializzandosi nell’integrazione a ogni livello, tanto da essere oggi un “partner Konnex” (n.9790). Alla sede milanese se ne affianca un’altra nell’originaria Sardegna, a Cagliari, dove Fontanarosa opera anche come assistenza Vimar.
HC – Quando si parla di domotica, anche residenziale, lei ha una predilezione per sistemi Konnex, come mai?
Marco Fontanarosa – Nel 2002, grazie a un carissimo amico altoatesino, ho conosciuto questo nuovo “mondo”, anche se esistente già da tempo. Il sistema mi ha subito affascinato, dandomi la possibilità di guardare oltre la tipica installazione elettrica evoluta: stanco dei comandi deviati invertiti e commutati e stanco di quell’odioso e fastidioso click del relè, ho pensato di andare oltre e, nel 2005, ho concretizzato l’approccio alla domotica con il raggiungimento della certificazione KNX. Oggi posso dire che con KNX-EIB si possono lasciare aperte tutte le opzioni: è possibile modificare o estendere l’intero sistema, in qualunque momento, senza complicazioni e senza posare alcun nuovo cavo, dato che il funzionamento di ogni dispositivo è determinato dalla configurazione dello stesso e non dal cablaggio.
HC – Ma le logiche Konnex sono comunque un po’ deboli sui touch-panel e, soprattutto, sull’integrazione audio/video…
M.F. – Konnex è anche touch-panel, mentre, per quanto riguarda l’A/V, è vero che il mondo KNX è molto scarso. Però è per questo che si utilizzano altri marchi come Crestron: forniscono logiche evolute, integrano qualsiasi dispositivo, mettono in comunicazione Konnex e il mondo A/V dando al cliente un unico sistema di controllo. La creazione degli scenari, ad esempio, è il sunto dell’integrazione Konnex-A/V: con lo scenario “guardo film” premo un tasto e il sistema, oltre ad accendere gli apparecchi A/V ed eseguire le commutazioni necessarie, regola le luci, chiude le tende, ecc.
HC – In questa realizzazione ha impiegato ben tre marchi diversi per l’automazione KNX, una scelta singolare…
M.F. – Dedico molte ore a ricerca, sviluppo e scelta del prodotto KNX più opportuno e se un dispositivo mi dà nel tempo ottime garanzie di resa e di affidabilità lo replico nei successivi progetti. Negli ultimi dieci anni mi è capitato raramente che un prodotto KNX difettasse. Quindi, la scelta di utilizzare brand diversi anche in una sola realizzazione è legata alla resa che quel singolo prodotto mi ha dato in precedenza. Non dimentichiamo che si parla tanto di domotica e di integrazione tra i sistemi: ebbene, questo impianto dimostra che la vera interoperabilità è la capacità di interagire e funzionare con altri prodotti o sistemi, esistenti o ancora in divenire, senza alcuna restrizione per l’accesso o le implementazioni. L’utilizzo di marchi diversi è un grande vantaggio: propongo solo il meglio, che non significa il più costoso…
HC – Nessun pannello specializzato ma solo iPhone e iPad con “app” Crestron personalizzata: a suo avviso, siamo al tramonto dei touchpanel specializzati?
M.F. – Al momento si è deciso di non utilizzare nessun touch-panel da incasso perché in questa fase si è voluto evitare le opere murarie. Comunque, stiamo già progettando l’integrazione di un pannello da incasso da 8,4”. Sono sempre favorevole all’installazione di un pannello per la maggiore affidabilità della connessione cablata.
A colloquio con la designer
Federica Foschelli, progettista e interior designer, è la titolare di Sedicibinterni (www.16binterni.com), show room di arredamenti vera e propria, ma anche studio di progettazione che punta sul servizio e sulla consulenza d’arredo a 360°.
HC – Una vecchia cascina risorta ad abitazione di prestigio, ma senza rinnegare le sue origini: come si arriva a tanto?
Federica Foschelli – Ho sempre pensato che tutte le case abbiano un’anima, basta semplicemente ascoltare ciò che hanno da dirti … Questa villa di cose da dire ne aveva tante, ma il segreto è stato far vivere di luce propria la struttura, composta da volte in mattoni a vista, pilastri in pietra e capriate in legno, esaltando poi questo valore aggiunto con l’illuminazione e un arredo entrato… in punta di piedi.
HC – Quali sono state le linee guida nell’ideare l’interior design di questa abitazione? E, ha avuto carta bianca oppure ben precise indicazioni dalla proprietà?
F.F. – In questo caso, la mia filosofia è stata la ricerca di materiali e colori poco invasivi, quasi impalpabili, ma in grado di comunicare personalità. La vera riuscita è stato l’inserimento di materiali preziosi, ma invisibili, come la ringhiera della scala e i soppalchi in vetro trasparente. Anche l’illuminazione è stata fondamentale, in un contesto così rustico: ai faretti a pavimento è stato assegnato il compito di esaltare i pilastri in pietra e creare “l’atmosfera”, mentre la luce vera e propria viene affidata a lampadari e applique in cristallo Swarovsky scelti appositamente per creare il contrasto con la “vecchia cascina” e alleggerire il tutto .Ma il ruolo fondamentale che ha determinato questo grande risultato l’ha giocato l’affinità che si è creata da subito con la proprietà: tutte le idee proposte sono state accettate con grande entusiasmo e il resto è venuto da sé, non ultima una grande amicizia!
HC – Audio/Video e automazione sono sempre più popolari, soprattutto nelle abitazioni di un certo livello. Da interior designer, come vede questa “invasione” tecnologica? E, nel contesto specifico, come si è rapportata con il system integrator?
F.F. – Penso che la tecnologia sia il futuro. Purtroppo c’è ancora molta ignoranza in materia, ma basterebbe inserire, non con costi elevati, qualche “accorgimento tecnologico” in più per avere una migliore qualità della vita nell’ambito dell’abitazione odierna. Nel caso specifico, ho dovuto relazionarmi spesso con il system integrator, visto il numero elevato di apparecchi tecnologici inseriti, e ho anche dovuto disegnare alcuni mobili per particolari esigenze da risolvere. È stato un lavoro impegnativo, ma nel contempo un’esperienza molto preziosa. Aver lavorato insieme a professionisti del settore mi ha consentito di arrivare a un risultato che è lì, tutto da ammirare.
Nel segno di Apple (e Crestron)
Attraverso il processore Crestron (centrale di controllo e supervisione), che si occupa di elaborare tutte le informazioni in arrivo dagli altri sistemi (KNX e B&O), viene offerto all’utente un unico e potente strumento di controllo dell’intera casa. Infatti, attraverso l’uso di dispositivi iOS di Apple, si accede all’interfaccia grafica customizzata in esclusiva attraverso la quale è possibile, in modo estremamente intuitivo, modificare le richieste di temperatura, regolare le luci, gestire l’allarme, comandare i dispositivi audio/video e visualizzare le telecamere del sistema TVCC, in via di ultimazione. Il tutto anche da remoto.
Più semplice con l’iPhone…
Lo schermo più piccolo dell’iPhone limita la ricchezza della grafica, ciò nonostante l’opera di personalizzazione della stessa è comunque importante e ben apprezzabile attraverso la “app” Crestron Mobile Pro. La pagina pricipale di controllo non presenta mappe bensì un riepilogo delle funzioni possibili (Allarme, quindi sicurezza, è in via di integrazione, mentre Comandi raggruppa gli scenari), che scorrendo portano pure ad audio e video. In proposito, vediamo lo splendido lavoro effettuato per la Tv via sat (notare, in basso, le icone delle altre sorgenti). La terza schermata, invece, è la “app” BeoLink per iPhone.
…più sofisticato con l’iPad
Con la “app” per iPad Crestron Mobile Pro G si apprezza invece tutta l’elaborazione dell’interfaccia grafica sviluppata dal system integrator. La home page propone tutte le aree di intervento del sistema, ma anche una “scorciatoia” agli scenari. Entrando nel dettaglio, ad esempio l’illuminazione (seconda schermata), è proposta la classica mappa di ogni piano con tutti i punti luce: toccandoli si ha il comando on/off oppure il cursore del dimmer. La terza schermata visualizza il controllo delle tende, sempre all’insegna della massima intuitività.
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