No, il subwoofer proprio non può mancare quando vediamo/ascoltiamo un film, magari su grande schermo. La sensazione delle frequenze più basse che fanno tremare il divano è imprescindibile, non possiamo proprio farne a meno. Anche i produttori di altoparlanti sono assolutamente allineati a questa idea e continuano a sfornare a buon ritmo sempre tanti modelli, interessanti da un punto di vista tecnico e come risultati all’ascolto. L’utente si trova oggi un’offerta di prodotti ampia, diversificata come utilizzo e anche come prezzo: un elemento che le aziende non trascurano affatto, consce di poter coinvolgere un pubblico numeroso.
Di fatto è possibile scegliere il subwoofer con la certezza di poter trovare il modello che esattamente risponde alle proprie esigenze: piccolo, grande, elegante, massiccio, squadrato, colorato, di prezzo contenuto, con fili e senza… Quando pensiamo ad un subwoofer il pensiero per molto corre all’altoparlante, ma questo è solo UNO degli elementi che compongono tutto il sistema e insieme agli altri deve essere progettato o scelto in modo da abbinare le proprie prestazioni in relazione a tutto il resto. Un componente che, invece, tendiamo generalmente a sottovalutare o addirittura a non considerare proprio è il box: la “scatola” che abbiamo sotto gli occhi che dovrebbe offrire come massime caratteristiche quella della massa elevata e della capacità di non trasmettere all’ambiente le vibrazioni dell’altoparlante.
Un altro elemento importante, anzi decisamente fondamentale è la sezione elettronica del subwoofer, quella che è composta dalla parte di amplificazione e di controllo. Per quel che concerne i Watt, ormai lo standard abbastanza diffuso è quello che si appoggia all’amplificazione in Classe D: una soluzione che permette di avere numeri rilevanti e consumi di energia contenuti, specifiche che si combinano perfettamente con almeno altre due caratteristiche di questa tecnologia che sono le dimensioni più contenute della sua circuitazione tipo e una bassa dispersione di calore. Nella parte dedicata al controllo un elemento da considerare come primario è quello del crossover elettronico. Nei modelli più economici, questo filtro ha frequenza fissa, direttamente scelta dal produttore; in macchine più evolute si hanno a disposizione alcune frequenze tra le quali scegliere. In una situazione ideale, invece, la scelta della frequenza di taglio dovrebbe essere affidata all’utente: in questi casi quello che abbiamo a disposizione è un range di frequenze con un selettore, che sia meccanico o elettronico o via software, che ci permetta appunto di individuare quella desiderata. All’interno della gestione elettronica di un subwoofer un argomento importante è quello dell’equalizzazione, ovvero la possibilità di intervenire su determinate frequenze per correggere il loro livello, sia in senso di riduzione che di incremento.
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