Nel mettere insieme il materiale per questo dossier la mente torna ad un simpatico spot andato in onda diverso tempo addietro, che si divertiva a scherzare sull’esagerata profondità delle classiche Tv a tubo catodico, per far risaltare le caratteristiche slim offerte dagli schermi ultrapiatti. Nella particolare gag ideata dai pubblicitari, il padrone di casa apriva una vera e propria nicchia in un tramezzo, pur di far sparire la gigantesca schiena dell’apparecchio… che finiva dritta nella stanza confinante con il salotto. Oggi i tempi sono sensibilmente cambiati, anche rispetto a quelli dei primissimi Flat Tv, che inizialmente non erano poi così… flat. Gli ultimi schermi arrivati sul mercato sono incredibilmente essenziali. Spessi meno di tre centimetri, dotati di una cornice ridotta ai minimi termini e incredibilmente leggeri. Ecco: arrivati a questo punto del progresso tecnologico ed estetico, ora che i televisori sono diventati veri e propri elementi d’arredo, affascinanti anche da spenti, sarebbe davvero un peccato non prendere in considerazione l’idea di appenderli alle pareti della casa, esattamente come si fa con specchi e quadri.
La scelta di un supporto da muro può sembrare molto semplice, ma ci sono una manciata di caratteristiche chiave che sarebbe meglio verificare prima dell’acquisto.Appositi sistemi di raccolta fili o snodi che permettano un minimo di estensione dalla parete possono fare la differenza, ad esempio. In alcune situazioni si potrebbe invece prediligere un supporto fisso ma ultrasottile, molto più discreto, per far aderire quasi totalmente lo schermo al muro. La decisione finale deve comunque andare oltre la mera estetica, perché il supporto resta spesso nascosto alla vista, e perché occorre più che altro riflettere sull’esatto utilizzo dell’accessorio in questione. Volete cambiare inclinazione per spostarvi dal tavolo al divano? Volete essere liberi di orientare la Tv a destra e sinistra per evitare il riflesso di una finestra? Volete piegare la staffa verso il basso per guardare la TV dal letto? Le opzioni da considerare non mancano di certo, ma per fortuna non manca neppure la versatilità, negli accessori di cui stiamo parlando.
Per valutare la capacità di carico della staffa da installare a parete, al momento della scelta bisogna ovviamente basarsi sul peso e sui pollici del televisore da sostenere, ma è importante anche verificare il tipo di foratura VESA sul retro della Tv. Il noto standard di montaggio promosso dalla Video Electronics Standards Association, assicura un fissaggio sicuro mediante quattro fori posizionati in maniera strategica. La dicitura VESA 75, ad esempio, indica che i quattro fori per le viti sono disposti agli angoli di un quadrato e che ogni lato di questo quadrato è lungo 75 millimetri. Una doppia indicazione VESA 100/200 significa invece che abbiamo a che fare con un rettangolo, dove l’altezza misura 100mm e la larghezza 200mm. Solitamente il manuale del televisore riporta questo tipo d’informazioni. In alternativa basterà misurare la distanza dei punti d’ancoraggio sulla schiena dell’apparecchio. Per l’installazione del tutto si può benissimo ricorrere al faidate, ma occorre essere almeno in due per gestire la situazione in tutta sicurezza. Per non vedere cavi spuntare da dietro la Tv, basterebbe semplicemente spostare le prese di corrente e antenna all’altezza giusta. Se però si manifesta l’esigenza di collocare apparecchiatura aggiuntiva subito sotto lo schermo (lettori BluRay, amplificatori o decoder satellitari…), il discorso “a scomparsa” cambia sensibilmente. In quel caso si inizia infatti a parlare di “impianto” e di inevitabile “ristrutturazione edilizia”. Per eseguire un lavoro pulito sarà quindi necessario consultare un installatore specializzato e pensarepredisporre la parete con tutte le tracce utili allo scopo.
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