L’americana Sonos ha da poco presentato il Play:1, il più piccolo diffusore wireless della propria gamma, ma non per questo meno performante. Grazie a lui, distribuire musica in ogni stanza è ancora più facile e alla portata di tutti.
Per quanto oggi come oggi i prodotti Sonos siano ancora poco conosciuti dal grande pubblico, siamo sicuri di essere vicini ad una rapida e sicura affermazione soprattutto nelle case degli appassionati, grazie al recente accordo di distribuzione con un’importante e seria azienda italiana che li renderà ben presto disponibili sugli scaffali di importanti catene della GDO e (naturalmente) nei negozi specializzati.
La famiglia di componenti Sonos – basata su una filosofia user-friendly e qualitativamente appagante – si arricchisce per l’occasione di unulteriore diffusore wireless che si posizionerà alla base della gamma e che risulta perfettamente integrabile con gli altri componenti dello stesso marchio.
Il Play:1 è uno speaker compatto di quasi 2 kg di peso, che nasconde sotto la griglia materiali e componenti molto ben congegnati. I driver utilizzati sono un tweeter e un mid-woofer (si tratta dunque di un sistema a due vie), alimentati da amplificatori digitali in Classe D, che permettono al diffusore una estensione di gamma notevole e controllata ad ogni pressione sonora.
Come tutti gli altri componenti del sistema Sonos, i Play:1 consentono una connettività wireless “peer-to-peer”, ovvero ogni elemento può ricevere e trasmettere contenuti da un elemento all’altro, ma hanno anche la possibilità di essere collegati via Ethernet a 10/100 Mbps. Alla presentazione, tenutasi in un elegante spazio nel cuore di Milano, oltre al nuovo Play:1 erano presenti tutti i prodotti della gamma; abbiamo ascoltato nelle varie configurazioni, dunque, i Play:3 e Play:5, unitamente alla Playbar e al Sub. Ad aiutarci nella gestione di ogni singolo componente è stata l’applicazione gratuita Sonos Controller, sviluppata internamente e disponibile non soltanto per le piattaforme iOS/Android, ma anche Windows/MacOS. Così è stato sufficiente avere uno smartphone o tablet tra i più diffusi – alla pari di un pc “appoggiato” sulla rete wi-fi, per configurare i vari dispositivi. A conti fatti, la fruizione dei contenuti è risultata veramente intuitiva e modulabile a piacere, potendo addirittura costituire gruppi di diffusori ai quali far riprodurre la stessa musica, così come regolare indipendentemente il volume di ogni elemento.
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