Sonus faber Duetto, il wireless di classe

8 Luglio 2025
Sonus faber Duetto, il wireless di classe
Attualità
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Sonus faber con Duetto torna al tema della trasmissione audio wireless con obiettivi di prestazioni sonore di alta qualità. Un amore sbocciato 10 anni che è tornato, stavolta con tutte le intenzioni di restare

 

 

C’è una parola che impazza nel mondo dell’audio, che caratterizza non solo alcuni prodotti ma addirittura intere linee di prodotti. WIRELESS è il must-have di questi anni, à il simbolo stesso della modernità, un elemento da cui non poter sfuggire. 

In realtà dietro il tema del wireless si nasconde una lunga discussione sulla differenza della qualità di una trasmissione audio tipicamente via cavo e la stessa che del cavo ne fa a meno. Inutile dire che l’argomento solleva una nuvola di discussioni infinite, di prese di posizioni che diventano facilmente estreme e assolute. Quindi da una parte abbiamo gli oltranzisti del “cavo è meglio” dall’altra chi afferma “senza cavo è più bello”. In mezzo, tante aziende che cercano di capire se esiste una via mediana che possa combinare la comodità dell’uno con le prestazioni dell’altro.

 

Duetto è disponibile con finitura Graphite o Walnut con, in entrambi i casi, finiture in pelle.

 

Una di queste è Sonus faber, ovvero chi dello stile classico ne ha fatto un vero e proprio segno di distinzione, riconosciuto dagli audiofili di tutto il mondo che ammirano nei prodotti dell’azienda di Arcugnano la qualità della costruzione, la bellezza mozzafiato del design e, non ultimo, le riconosciute prestazioni elettroacustiche di riferimento.

Sonus faber, per amor del vero, è arrivata al wireless già da tempo, con il suo SF16, presentato circa 10 anni fa, quasi un pioniere dell’audio wireless quindi. Un prodotto che rompeva in maniera netta gli schemi dell’azienda, con una proposta estremamente moderna seppur ben “rivestita” con materiali e stile ancora perfettamente allineati alla tradizione dell’azienda.

 

Il profilo estremamente personale dell’ SF16, il primo diffusore wireless di Sonus faber.

 

Un prodotto che ha lasciato dietro di sé una traccia, la stessa che dopo anni è stata ripresa da Sonus faber che ha voluto reinterpretare il tema dell’audio wireless con una coppia di prodotti. Omnia, che riprende abbastanza direttamente il design di SF16, e Duetto che invece se ne distacca apertamente per allinearsi alle forme di un classico diffusore da stand. Classico esternamente, mentre dentro Duetto è un prodotto moderno, molto moderno nelle tante tecnologie integrate. 

 

I due prodotti wireless attuali di Sonus faber: a sinistra Duetto, a destra Omnia.

 

Ad un primo furtivo sguardo Duetto potrebbe essere scambiato per Sonetto I G2: simili nelle dimensioni e stile, simili gli altoparlanti e simile per design la placca che supporta gli stessi altoparlanti. Sonus faber per ottimizzare tempi di sviluppo e costi di produzione avrebbe potuto prendere proprio Sonetto I G2, scegliere una sezione di amplificazione OEM e presentare un prodotto che avrebbe avuto comunque il suo motivo di esistere e il suo pubblico.

 

Sonetto I G2

 

In realtà le cose sono andate in modo decisamente diverso, i progettisti hanno conservato solo vagamente le dimensioni del piccolo Sonetto I G2 per poi partire per una strada complessa e articolata, un percorso ingegneristico che ha coinvolto ogni elemento del diffusore, non trascurando nemmeno il più piccolo elemento. Duetto nasce a tutti gli effetti come un progetto nuovo, senza grossi legami con quanto già esistente in catalogo, quindi non un semplice adattamento di quanto disponibile.

Le dimensioni di Duetto sono compatte, sufficientemente compatte per poter stare su un ripiano, quale potrebbe essere quello di una scrivania a fare da perfetto compagno ad un computer, oppure quello di un mobile in bella vista in un living moderno. In realtà Duetto ha a disposizione anche uno stand ad esso dedicato che, oltre a supportare adeguatamente il diffusore, ne prosegue lo stile essenziale ma elegante allo stesso tempo.

 

 

 

CABINET

Le proporzioni e le forme dei cabinet dei diffusori Sonus faber non sono solo un simbolo di eleganza, ma nascondono un lungo lavoro di affinamento e di precisi calcoli alla ricerca della soluzione migliore per renderli il più possibili inerti.

Solo un “contenitore” il più possibile restio a trasmettere, o addirittura creare risonanze e vibrazioni, è il posto migliore per ospitare altoparlanti di qualità. E cosi anche per Duetto il materiale, la forma e la struttura del cabinet sono stati scelti per rispettare gli standard di eccellenza Sonus faber. Il cabinet del Duetto è realizzato in pannelli MDF, che ha il vantaggio di essere meno soggetto a variazioni stagionali (contrazione/espansione) poiché non presenta fibre in una direzione. È un materiale omogeneo e isotropo. Anche la forma del cabinet è stata simulata specificamente per garantire un mix di rigidità e prestazioni acustiche interne ottimali. La forma a liuto, elemento di design storico per Sonus faber, evita fastidiose onde stazionarie all’interno del cabinet.

 

 

Questa forma non e’ frutto del caso o di calcoli empirici, ma deriva da simulazioni realizzate con F.E.M. Software COMSOL Multiphysics con un duplice scopo. Anche il condotto reflex è frutto di questi calcoli raffinatissimi, la sua forma e dimensione arrivano dagli stessi calcoli realizzati per il cabinet così da rendere il più possibile omogenei strutturalmente i due elementi.

 

Le simulazioni via software per lo sviluppo del cabinet di Duetto.

 

Il pannello superiore del diffusore Master rivela una tecnologia sviluppata appositamente, grazie alla quale possiamo utilizzare questo spazio come un vero e proprio touch pad. Con la differenza che, diversamente da quello che vediamo su tablet e smartphone, qui il pannello touch non c’è! O meglio, non si vede ma e’ tutta la superficie stessa ad essere ricettiva al tocco. Basta sfiorarla per accedere ai comandi più utilizzati nella gestione quotidiana: playback, volume, selezione degli ingressi e sorgenti. I tocchi che effettuiamo sul pannello vengono evidenziati da dei LED annegati nella superficie che si attivano e cambiano colore a seconda della funzione scelta. Sono quei particolari che ti fanno perdere la testa e stai li per minuti e minuti solo per vedere l’effetto che fa!

Una soluzione non generica e ripresa dai produttori di elettronica OEM ma frutto di uno studio dedicato e specifico, nata proprio con Duetto. Una soluzione alla quale Sonus faber ha voluto riservare un nome estremamente evocativo ed elegante, ben allineato agli standard aziendali: Senso.

 

 

 

DRIVER

Sia il tweeter che il midwoofer di Duetto sono stati progettati interamente da zero, non sono derivati da altri diffusori ma il loro sviluppo ha tenuto conto della particolare condizione d’uso. Il midwoofer è un componente da 134 mm con cono in polpa di cellulosa con sistema magnetico al neodimio che vanta un fattore di forza pari a 5,4 Tm, un valore rilevante per la sua categoria. Le sospensioni sono state specificatamente progettate con il software di simulazione F.E.M. Comsol Multiphysics. In questo modo si ottiene una escursione decisa ma allo stesso tempo controllata.

 

 

L’attenta progettazione di sospensione e centratore porta come risultato il migliore centraggio delle parti mobili che diventano in questo modo sufficientemente rigide da evitare una sovra escursione del driver. Tutto questo si traduce (cosi anticipiamo qualcosa della prova di ascolto) in una gamma potente ma che rimane sempre “pulita” e ben distinguibile. Un risultato che non sempre arriva dai woofer di piccole dimensioni.

Il midwoofer del Duetto è uno dei primi driver di questo tipo di Sonus faber a presentare il cestello di nuova generazione. Interamente progettato in Italia, è caratterizzato da un disegno asimmetrico che conferisce maggiore rigidità strutturale al cestello e allo stesso tempo lascia il cono libero di muoversi come dovrebbe. Se, infatti, il cestello fosse troppo chiuso nella parte posteriore del driver, creerebbe un’ulteriore rigidità dell’aria e disturberebbe il movimento del cono.

 

Il particolare profilo del cestello del midwoofer di Duetto: forma funzionale alle prestazioni.

 

Il tweeter a cupola in seta da 28 mm è caratterizzato da una specifica guida d’onda che ha l’obiettivo di ottimizzare la risposta in frequenza nella emissione fuori asse. Questa è una soluzione che Sons faber implementa spesso nei suoi diffusori, anche in quelli di livello molto elevato: la conferma che il piccolo Duetto porta con sé tutto il DNA dell’azienda.

 

Il tweeter a cupola in seta da 28 mm di Duetto si contraddistingue per la guida d’onda che ne ottimizza la risposta.

 

 

ELETTRONICA

In un diffusore attivo la sezione elettronica ha importanza almeno pari a quella dei driver utilizzati. Aggiungiamo l’ulteriore complicazione che il Duetto, da macchina molto moderna quale è, va a gestire non solo i watt da inviare agli altoparlanti ma anche tanti e diversi segnali in ingresso, sia analogici che digitali, sia cablati che wireless, sia a standard che ad alta risoluzione. Di fatto la sezione elettronica di Duetto, oltre ad avere uno stadio di amplificazione, integra un preamplificatore, una sezione DAC, un ricevitore di rete, una sezione di gestione dei vari servizi di streaming locali e da internet. Per tutto questo di fatto Duetto non è solo un diffusore ma un vero e proprio sistema completo, subito pronto a riprodurre buona musica appena fuori dalla scatola.

 

 

Partiamo dai watt che sono tanti e, manco a dirlo, di buona qualità: sono 250 per i woofer, 100 per i tweeter. I primi sono in Classe D, così da massimizzare il rapporto tra dimensioni e potenza erogata, in tradizionale Classe A/B per la gamma alta per dare maggiore precisione e musicalità alla riproduzione del tweeter. Tanti watt che, soprattutto la sezione in Classe A/B, vanno ad innalzare la temperatura di tutta la sezione elettronica durante il funzionamento. In un normale amplificatore le elette di raffreddamento e/o le aperture sul telaio permettono un adeguato scambio termico. In Duetto le dimensioni compatte di tutto il diffusore e la mancanza, per motivi estetici prima di tutto, di un vero e proprio sistema di scambio termico tradizionale, ha costretto i progettisti a trovare soluzioni alternative per tenere sotto controllo la temperatura dell’elettronica. In Duetto è il condotto reflex che funziona quasi da dissipatore: la sua particolare struttura, frutto di calcoli specifici, permette alla temperatura prodotta di essere portata all’esterno e quindi di mantenere l’interno del diffusore e dell’elettronica in ambito di tutta tranquillità di funzionamento. 

 

Il profilo del tubo reflex che provvede, grazie alla sua particolare struttura,

a dissipare il calore della sezione di potenza integrata in Duetto.

 

Tutta la parte di gestione del segnale che entra in Duetto (fino alla sezione di amplificazione) è in dominio digitale: una caratteristica che permette di intervenire in diversi parametri con tutta la sicurezza di non degradare la qualità del segnale stesso. L’utilizzatore di Duetto ha a disposizione diverse funzioni, che in estrema sintesi sono: crossover elettronico, il controllo +/- 2 dB della gamma alta, l’intervento della equalizzazione in relazione alla posizione del diffusore in ambiente (vicino o lontano dalla pareti), l’ottimizzazione dell’intervento del loudness, la scelta della posizione left o right dei due diffusori, la gestione dell’eventuale subwoofer attivo collegato. Tutto questo (e altro) è accessibile via app da mobile o da web browser su computer.

Alla conversione del segnale da analogico a digitale è dedicato un chip di Sabre, mentre uno di AKM separatamente si occupa del segnale da inviare al subwoofer. Duetto gestisce file audio in tutti i formati più noti con risoluzione che arriva fino a 32bit/192kHz.

 

CONNESSIONI

Fin troppo celato alla base del diffusore master troviamo il pannello delle connessioni, per numero e tipologia più vicine a quelle di un amplificatore che di un tipico diffusore attivo. Ad un primo sguardo è subito facile notare quelle cablate, in realtà a bordo di Duetto c’è molto altro ancora. L’ingresso RCA, ad esempio, può essere deviato dalla modalità linea a phono cosi da poter collegare qui sia una qualsiasi sorgente analogica che un giradischi con testina MM; a seguire la porta di rete Ethernet e la porta USB dedicata però alla diagnostica e non alla riproduzione audio; la porta HDMI e l’ingresso ottico. L’unica nota meno positiva nell’utilizzo dei diffusori è proprio riferita alla scarsa praticità dei collegamenti e soprattutto alla difficoltà di raggiungere i pulsanti necessari in fase di installazione, a causa del loro posizionamento sul pannello posteriore in posizione poco accessibile.

 

 

Grazie alla porta HDMI, di tipo ARC e eARC, possiamo utilizzare una coppia di Duetto allo stesso modo di una soundbar per gestire l’audio da TV, da lettori video o decoder. Inutile sottolineare che una coppia di Duetto a riprodurre l’audio delle immagini presenta una qualità che non so quante (ma soprattutto se!) soundbar possono soltanto sognare.

 

 

L’ultima connessione disponibile non è un ingresso ma un’uscita, quella dedicata ad un subwoofer attivo. In questa configurazione 2.1, sia se utilizzato come partner della TV che in sistema solo audio, il muro di suono ottenuto è ampio, corposo, in grado di coprire adeguatamente tutto lo spettro sonoro con una pressione notevole e bassissima distorsione. 

Sempre in tema di connessioni apparentemente non troviamo traccia di quella tra il diffusore Master e lo Slave. A differenza di altri diffusori attivi, Duetto non utilizza il cavo per collegare i due ma si affida ad uno streaming wireless senza perdita e a bassissima latenza che deriva direttamente dalla tecnologia UWB (Ultra Wide Band) di Spark Microsystems, che opera sulla banda dei 7,2 GHZ con allineamento temporale di elevata precisione.

E proprio il wireless apre il ricco capitolo di quante sorgenti “senza fili” il Duetto riesce a gestire grazie alla sua elettronica estremamente evoluta e raffinata: Spotify, TIDAL Connect, Apple AirPlay 2, Chromecast, Bluetooth e certificazione Roon Ready, ricevitore Bluetooth aptX HD (aptX, AAC, SRC), Wi-Fi dual band 2×2 802.11 b/g/n/ac (2,4 GHz e 5,2 GHz). Inoltre se si dispone di dispositivi Chromecast Built-in integrati collegati alla rete, è possibile controllare Duetto tramite i comandi vocali. Gli utenti iOS collegati tramite AirPlay possono utilizzare Siri per controllare la riproduzione di Duetto dal dispositivo.

 

 

 

 

L’ASCOLTO

Davanti ad un prodotto del genere quale è l’atteggiamento mentale più corretto da avere per la sua valutazione globale? Usare i parametri da “diffusore wireless” o farsi irretire dal nome Sonus faber? Forse la più corretta dovrebbe essere la prima ipotesi, ma è anche vero che Sonus faber ha lanciato la sfida a sé stessa e al mercato con un prodotto del genere e allora non possiamo che raccoglierla questa sfida.

Di fondo, quindi, il giudizio che andiamo ad esprimere è se Duetto è un Sonus faber al 100% o sono state fatte troppe concessioni alla modernità a alla praticità di avere un diffusore che in effetti è un sistema audio completo e versatile.

 

 

Il primo approccio verso Duetto non può che essere quello tattile e visivo, ancora prima che tecnico. Da un prodotto Sonus faber ti aspetti sempre delle sensazioni positive da questo punto di vista, come è giusto che sia da un prodotto che non nasce su una linea di produzione altamente industrializzata ma è il frutto ancora di passaggi manuali e controlli specifici. Anche se abbiamo di fronte una delle soluzioni entry level di Sonus faber il feedback che ne otteniamo è simile a quello dei suoi fratelli maggiori, i calibri pesanti dell’azienda. Quindi finiture molto curate, tolleranze di costruzione molto ridotte, particolari di lusso, estrema solidità di tutto l’oggetto, design super che ormai è il segno distintivo di Sonus faber. Il primo step è stato superato, ampiamente superato. Adesso arriva il momento in cui occhi e mani lasciano spazio alle orecchie che per un prodotto audio è la prova che conta. Facciamo un primo passaggio considerando unicamente le prestazioni acustiche, come se stessimo ascoltando un qualsiasi diffusore da stand passivo.

 

 

Il sound che otteniamo è ricco, completo e ben esteso agli estremi gamma. In basso il piccolo woofer fa gli straordinari, con note profondissime, un’ottima pressione sonora e nessun evidente segno di distorsione o di sensazione che il sistema sia al limite. Sicuramente merito del mix tra la struttura stessa dell’altoparlante e la coppia ampli/DSP alle sue spalle.

 

Il midwoofer di Duetto è un componente da 134 mm, con cono in polpa di cellulosa con sistema magnetico al neodimio.

 

Nonostante le sue dimensioni compatte Duetto può sonorizzare adeguatamente stanze anche di medie dimensioni. Da questo punto di vista il suo aspetto più spettacolare è l’uso al posto della soundbar, grazie alla porta HDMI (eARC) che permette di regolare il volume direttamente dal telecomando del TV o decoder. Se aggiungiamo un subwoofer attivo (regolabile nei suoi parametri direttamente dall’app di Duetto) otteniamo un sistema che se non può certo essere paragonato ad un Home Theater multicanale, sicuramente regala prestazioni superiori alla maggior parte delle soundbar disponibili sul mercato. In estrema sintesi possiamo affermare che Duetto offre una prestazione sonora allineata ai suoi simili di Sonus faber: anche qui torna il paragone, già fatto in precedenza per le dimensioni, con Sonetto I G2 di quale ne ricalca in qualche modo anche lo stile sonoro.

L’app dedicata al set-up è facile da consultare e da utilizzare; inoltre c’è la possibilità di poter eseguire queste operazioni via browser da computer. Anche se abbiamo sotto gli occhi una macchina complessa e versatile non ci sono stati momenti problematici, verosimilmente anche chi è meno esperto può completare tutte le operazioni senza troppi patemi.

 

Alcune schermate delle tante funzioni accessibili direttamente per il set-up e la gestione di Duetto, disponibili via app o browser.

 

Dove Duetto ha presentato qualche problema e’ stato nella interfaccia wireless tra diffusore Master e lo Slave. I due sono collegati utilizzando il sistema UWB (Ultra Wide Band) di Spark Microsystems, che opera sulla banda dei 7,2 GHZ con allineamento temporale di elevata precisione.

Nel nostro caso abbiamo rilevato qualche problema di interfacciamento causato proprio dall’ostacolo fisico rappresentato da un grande amplificatore rimasto da una precedente prova nella nostra sala d’ascolto. Questo amplificatore in pratica ha fatto da schermo alla trasmissione del segnale da Master a Slave. Secondo Spark Microsystems il punto di forza della loro tecnologia UWB è proprio quello di essere poco sensibile a segnali wireless già presenti nell’ambiente di ascolto e di facile trasmissione. Difficile dire se il problema è riferito alla sola coppia in nostro possesso, se e come l’amplificatore incriminato è stata la causa di questo o se c’è altro ancora. Lo stiamo evidenziando a vantaggio di chi deve fare una installazione di Duetto da zero e trova difficoltà con il pairing iniziale: verificate se in mezzo ai due diffusori potrebbe trovarsi qualche elemento che possa creare ostacolo allo streaming del segnale. In realtà una volta individuato e rimosso il colpevole, lo streaming è andato avanti per giorni e tante ore di ascolto senza nessun tentennamento.

 

 

 

Un funzionamento impeccabile che ci ha regalato quelle sensazioni di ascolto appena descritte poco sopra. Alla fine rimane la valutazione che, inevitabilmente, ogni appassionato in procinto di acquisto deve fare: il prezzo di mercato “reale” di circa 3.800 euro è congruo? La risposta, a nostro avviso, dipende da diversi fattori. Se un nostro amico ci porta ad ascoltare i diffusori bendati possiamo immaginare di avere davanti a noi un sistema con streamer, amplificatore integrato e appunto una coppia di diffusori. In questo caso in molti andrebbero ad attribuire al tutto un prezzo vicino a quello di Duetto.

 

 

Se lo stesso amico ci invitasse ad ascoltare un sistema wireless, senza aggiungere altre informazioni se non il prezzo, forse lo guarderemo un po’ interdetti. Quindi la verità è quella che combina le sensazioni di ascolto, la praticità e funzionalità dell’oggetto in questione, la storia e l’affidabilità dell’azienda di cui stiamo comprando il prodotto, l’eventuale rivendibilità del prodotto stesso. In effetti sono tutti elementi ampiamente soddisfatti da Duetto. A tutto ciò però si aggiunge un ulteriore elemento che è il proprio personale budget. Una discriminante che potrebbe distogliere dall’acquisto di Duetto: i prodotti Sonus faber non sono mai a buon mercato, semplicemente il loro cartellino del prezzo riflette pienamente non solo il prodotto ma anche tutto il know-how della stessa azienda. E in questo pochi, crediamo veramente pochi, altri diffusori wireless possono dire la stessa cosa.

 

 

PRO
Prestazioni sonore
Design e finiture eleganti
App efficace e semplice

CONTRO
Acesso difficile alle connessioni
Solo due finiture

Pairing tra i due diffusori a volte difficile

 

LA PAGELLA

Costruzione 9
Anche se “diverso” Duetto rimane un Sonus faber a tutti gli effetti: basta guardarlo e toccarlo per avvertire tutta la sua sostanza.

Estetica 8
Tradizionale nella sua forma, ma anche questo e’ un elemento di grande pregio. Particolari rilevanti anche in un compatto come questo.

Versatilità 9
Sono poche le cose che Duetto non può fare, a cominciare dalla predisposizione dello streaming nativo con tanti servizi musicali.

Prestazioni 8.5
Un piccolo che suona come un grande. Merito della progettazione dei singoli driver e del perfetto abbinamento con sezione di potenza e DSP di elevata qualità.

Rapporto Q/P 7.5
È un Sonus faber per cui aspettarsi un prezzo da saldo sarebbe sbagliato in principio. Non costa poco, ma offre in cambio tanto.

 

SCHEDA TECNICA

Configurazione: 2 vie in bass reflex Curved Vented
Tweeter: a cupola 28 mm
Midwoofer: 134 mm
Frequenza di taglio: 1900 Hz
Risposta in frequenza: 37-30.000 Hz
Max pressione sonora: 105 dB SPL @ 1m
Amplificatore tweeter: 100 W Classe AB
Amplificatore midwoofer: 250 W Classe D
DAC: Sabre – AKM
Ingressi: RCA linea/Phono – Ottico – HDMI
Uscita: Subwoofer
Streaming: AirPlay – Chromecast – Spotify – Tidal Connect – Roon Ready – QQMusic
Bluetooth: Aptx HD
Dimensioni (LxAxP): 210 x 342 x 272 mm
Peso: 6,8 kg
Finiture: Walnut, Graphite
Prezzo di listino: € 4.000 (la coppia)

 

PRODUTTORE

Sonus faber SPA – sonusfaber.com

DISTRIBUTORE

MPI Electronic srl
info@mpielectronic.com
mpielectronic.com