Advance Paris A10 Classic, il classico reinterpretato

3 Marzo 2025
Advance Paris A10 Classic, il classico reinterpretato
Ampli & DAC
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L’A10 Classic di Advance Paris rappresenta un perfetto connubio tra design ricercato e funzionalità tecniche avanzate. Un mix che è diventato ormai un vero e proprio marchio di fabbrica.

 

Direttamente nella sua stessa sigla l’A10 Classic di Advance Paris mette in evidenza il suo target ben preciso: quello di amplificatore integrato stereo che pesca nella storia di questa categoria e propone elementi tecnici che sono, appunto, “classici”. Lo sono infatti i grandi VU meter, le valvole, l’ingresso per giradischi, l’uscita per cuffia in formato 6,3 mm, l’uscita a livello fisso per il collegamento di un eventuale registratore. 

 

Il numero elevato di connessioni dell’A10 Classic rispecchia la sua natura di hub multiformato.

 

Se l’elenco finisse qui sarebbe logico immaginare un amplificatore integrato di qualche anno fa, invece l’A10 Classic è un componente moderno, molto moderno che guarda alle nuove tecnologie e ai nuovi modi di gestire ascoltare musica con una dotazione di funzioni da piccolo campione della categoria. 

Infatti, oltre ad essere un amplificatore integrato stereo, l’A10 Classic è anche un efficace hub verso cui far convergere tante e diverse sorgenti. In sostanza ad esso possiamo abbinare un po’ tutte quelle disponibili al momento, che siano esse analogiche che digitali, cablate che wireless, a bassa e alta risoluzione, residenti o remote, solo audio o anche video.

L’A10 Classic non ha una sezione di streaming vera e propria, l’accesso ai vari servizi audio di Internet o che fanno riferimento alla libreria locale deve passare dal computer o dal tablet/smartphone eventualmente collegati. In catalogo Advance Paris ha, tra gli altri, la serie Connect che mette insieme proprio le funzioni di amplificatore con quello di streamer con tanto di app dedicata.

 

Valvole e VU meter. I due elementi tecnici che sono una vera e propria bandiera della linea Classic.

 

UN CUORE ANALOGICO

Valvole e ingresso per giradischi. Già questi due elementi sarebbero sufficienti per dare corpo all’anima analogica dell’Advance Paris A10 Classic. Le prime sono una bella coppia di ECC81/12AT7, scenograficamente messe in bella vista dietro una finestra trasparente. Una valvola ben nota agli appassionati che cela un doppio triodo di piccole dimensioni, ormai collaudatissima in tante altre sezioni di preamplificazione come nel caso dell’A10 Classic, mentre lo stadio finale è un push-pull accreditato di 2×130 W sui classici 8 ohm, 2×190 su 4 e 2×250 fino a sfiorare i 2 ohm. Un risultato notevole per un amplificatore di questa classe di prezzo.

Le due piccole ECC81/12AT7 che riescono a caratterizzare in maniera positiva e significativa l’impronta sonora dell’A10 Classic

 

Ingresso per giradischi con testina MM, abbinato a questo troviamo un selettore meccanico per regolare il carico sui valori di 100, 200 e 320 Picofarad che aiuta l’interfaccia con diversi fonorivelatori. Ancora richiami all’analogico classico sono l’ingresso con connettori XLR cosi da potersi interfacciare con sorgenti che utilizzano uscite in questo formato. Anche l’uscita cuffia nel suo formato “grande” da 6,3 mm e’ una nota da attribuire alla natura Classic dell’amplificatore, abituati come siamo ad avere a che fare sempre piu’ con il piu’ piccolo 3,5 mm (per poi cercare l’adattatore…). Non si puo’ avvicinare alle prestazioni di un amplificatore per cuffia separato, come ce ne sono tanti in commercio, ma per usi “normali” della cuffia questa sezione e’ sufficientemente dotata.

Ancora più vicino al mondo dell’audio analogico è l’uscita a livello fisso, dedicata ad un eventuale registratore analogico. Un elemento forse superfluo, probabilmente usato pochissimo negli ultimi anni, ma ancora bene presente in questo A10 Classic. Ma l’elemento ancora piu’ “analogicoso” è sicuramente la vistosa coppia di VU meter che occupano una buona parte del pannello frontale. Il richiamo diretto ai grandi amplificatori del passato è evidente, anzi ricercato per caratterizzare stilisticamente l’amplificatore. In effetti quello dei VU meter è un elemento che ritroviamo spesso nelle elettroniche di Advance Paris. Non tolgono e non aggiungono nulla al risultato sonoro finale, ma se vi piacciono è un plus benvenuto.

 

Per le connessioni analogiche abbiamo una dotazione buona per numero e topologia. Un micro-lusso è l’ingresso XLR, non facile da trovare in prodotti di prezzo medio. A questo rispondono cinque linea in formato RCA e il sesto dedicato al phono MM con il selettore per il carico da selezionare. Per quello che serve citiamo il rec-out mentre più importante è il pre-out che ci permette di aggiungere un finale esterno che possa sostituire quello interno o, ancora meglio, affiancarlo per realizzare un sistema in biamplificazione.

 

Al contrario la porta amp-in permette di utilizzare la sezione finale dell’A10 Classic con un preampli o player esterno. Interessante il doppio RCA al quale collegare altrettanti subwoofer attivi e poter gestire via software il taglio a 75 o 120 Hz. Connettori per gli altoparlanti: quattro coppie selezionabili A, B o A+B; accettano forcelle, banane e cavo spellato; come spesso succede in questa fascia di prezzo sono troppo vicini tra di loro e questo obbliga a smanettare intorno ad essi con un minimo di difficoltà.

 

 

DIGITALE E STREAMING

La sezione digitale dell’A10 Classic è ben complessa e articolata, ed è quella che lo caratterizza come player moderno e aperto a tutte le possibilità di ascoltare musica. Soprattutto ad alta e altissima risoluzione, grazie alla capacità di gestire e riprodurre un flusso audio PCM a 32bit/384kHz e DSD256 e DOP per quanto riguarda l’USB. Gli altri ingressi, per loro intrinseco limite, si fermano a PCM 96kHz l’ottico e 192kHz il coassiale. Comunque numeri importanti. 

La classica tripletta di ingressi digitali con USB (con una porta USB-B Xmos per collegare direttamente il computer, una USB-A per drive e una terza USB solo per aggiornamento firmware), ottici (3x) e il coassiale. A questi si aggiungono le due porte HDMI: una di tipo ARC, quindi perfetta per collegare un decoder/TV, e la seconda per prendere il flusso audio da un player A/V. Accanto a questi il connettore per utilizzare uno dei due ricevitore Bluetooth XFTB01 o XFTB02 della stessa Advance Paris. Il modello maggiore A12 Classic a questi ingressi digitali aggiunge anche l’AES/EBU, in effetti sarebbe stato quasi un lusso averlo anche sull’A10, visto il prezzo e la collocazione sul mercato.

 

Due gli HDMI, uno anche ARC, e le altre connessioni digitali con in evidenza l’USB-B, per gestire direttamente l’audio del computer

PANNELLO FRONTALE

Guardando l’Advance Paris A10 Classic il primo sguardo viene naturalmente catturato dalle due coppie che ne segnano tutto il design: quella delle valvole abilmente e spettacolarmente sottolineate da una luce rossa e quella dei grandi VU meter, questa volta sottolineati in azzurro, con doppia scala watt/decibel. Quando l’apparecchio è acceso è facile notare anche il piccolo (molto piccolo) display alfanumerico a LED grazie al quale possiamo conoscere lo stato dell’apparecchio e la funzione utilizzata in quel momento. In realtà qui viene anche segnalato il tempo (30 secondi) che servono alle valvole di entrare in temperatura prima di poter ascoltare musica.

Al display fa capo il pulsante satinato collocato proprio al centro: basta premerlo e ruotarlo (bisogna però farci la mano, come si suol dire, perché estremamente sensibile) per entrare nei vari menù di regolazione dell’amplificatore (la selezione degli ingressi e uscite, l’attivazione del Bluetooth, la selezione della coppia di diffusori, l’inserimento del loudness, il controllo dei toni…). Una buona parte di questi comandi è raggiungibile anche via telecomando, lo stesso che può essere abbinato ad altri prodotti di Advance Paris. Ancora sul frontale la connessione della cuffia; la coppia di LED che segnalano l’inserimento della modalità High-Bias e l’intervento delle protezioni. Tutto il pannello è rivestito in metacrilato che regala una certa aria di eleganza al tutto.

L’ASCOLTO: PROMOSSO A PIENI VOTI

Advance Paris ha iniziato la sua storia (allora il brand era Advance Acoustic) proponendo elettroniche dal rapporto prezzo/prestazioni molto ben definito, con prodotti di costo medio e basso, ma con ottime prestazioni. In questi due decenni sul mercato c’è stata una evoluzione nel progetto iniziale, dove però questo mix rimane costante: di fatto sono cresciuti in qualche modo i prezzi, ma allo stesso tempo anche la qualità finale. Un leggero shift in alto, in parte dovuto anche all’ampliamento della gamma, ora ben più ampia e articolata come non mai nella storia dell’azienda francese. Di fondo rimane, comunque, che con una somma ancora ragionevole ci si porta a casa un prodotto valido, che mostra inevitabilmente alcune economie di scala, ma allo stesso tempo realizza ottime prestazioni elettroacustiche e una funzionalità sempre ben spinta.

E in questo l’A10 Classic è il perfetto esempio. Mette in campo una particolare cura dell’aspetto sonoro a scapito di qualche elemento strutturale magari meno pregiato, come possono essere i connettori che sembrano abbastanza semplici. Potranno questi influire sul suono finale? Forse no, però se vi piace che anche questi elementi siano di buon livello qui magari non li trovate. Come anche la possibilità di inserire l’alta polarizzazione dello stadio finale, quello che dovrebbe essere un funzionamento in Classe A per qualche watt (o frazione di essi), non sembra cambiare sostanzialmente il suono. In questo senso sembra più decisivo l’intervento della coppia di ECC81/12AT7 nella sezione di preamplificazione (lo stadio finale è un tradizionale stadio solido AB Class in push-pull). Molto probabilmente la grana sonora precisa e dettagliata dell’A10 Classic, ma allo stesso tempo calda e suadente deriva da queste due, una ricostruzione del messaggio sonoro senza asprezze ma con un certo equilibrio e con un suono godibile e mai affaticante.

 

Le varie sezioni e funzionalità dell’A10 Classic sono ben rappresentate dalle diverse schede, separate e ben cablate.

In questo aiuta la buona riserva di potenza che supporta qualsiasi programma sonoro e l’abbinamento a diffusori anche ostici per quanto riguarda il carico. Una riserva di potenza che è sempre presente e a portata di mano, che permette di riempire di decibel non distorti sale di ascolto anche importanti. Da questo punto di vista, il MyConnect 250 (testato recentemente) è in grado di offrire sicuramente di più proprio nella potenza disponibile. Però il confronto è impari, vista la grande differenza di prezzo; semmai il confronto andrebbe fatto con il modello superiore della linea Classic: l’A12, un prodotto dalle doti sonore superiori rispetto a quello utilizzato in questa sede, soprattutto per quanto riguarda la riserva dinamica e la potenza erogata.

Alla fine, però, il rapporto qualità/prezzo depone a favore proprio del modello qui in prova, che a fronte del prezzo di listino di 2.300 euro (e di uno street-price decisamente più contenuto) è in grado di offrire veramente tanto in termini di qualità, funzionalità e prestazioni sonore. Concretamente con meno di 2.000 euro possiamo portarci a casa un amplificatore che riesce a gestire perfettamente il flusso audio analogico e digitale, cablato e wireless, con una riserva di potenza che gli permette di suonare “forte” ma allo stesso tempo “bene”, magari proprio grazie a quella coppia di valvole, anziane, ma ancora con tanto da dire. Anzi da suonare…

 

Un particolare del sostanzioso trasformatore toroidale, al quale si deve parte dell’ottima prestazione in termini di potenza e riserva dinamica.

 

PRO

  • potenza elevata
  • suono coinvolgente
  • connessioni complete

CONTRO

  • display piccolo
  • connettori altoparlanti migliorabili
  • manopola multifunzione molto sensibile

 

 

CLICK PER INFO

Produttore – Advance Paris 

Distributore – MPI Electronic srl

Prezzo di listino: € 2.300,00

 

DOWNLOAD

Scarica il manuale di A10 Classic