La finestra sul portone

8 Settembre 2014
La finestra sul portone
Videocitofonia
0

Ormai ben diversi dai primi modelli con schermo in b/n, i moderni videocitofoni possono migliorare, oltre alla sicurezza, anche il comfort domestico.

Il citofono ce l’hanno tutti e questo è un dato di fatto. Sarebbe impossibile pensare a un’abitazione che ne fosse sprovvista oggi, salvo rari casi relativi alle località montane o comunque in centri (scarsamente) abitati che non raggiungono neanche il centinaio di abitanti. La parola stessa, introdotta nel vocabolario in tempi moderni e non prima comunque della scoperta dell’energia elettrica (stiamo escludendo i primi prototipi di telecomunicazione medievale, che sfruttavano condotti metallici o murari per la trasmissione del suono), è conosciuta da chiunque e non necessita di spiegazione.

Discorso differente va fatto, invece, per il videocitofono (il cui suffisso lascia intendere l’invio e la ricezione anche di immagini, oltre che di suoni), apparso qualche decina d’anni fa nella sua forma primordiale – somigliante ad un minuscolo tv a tubo catodico – e ad oggi ancora non troppo diffuso nelle nostre case. Il videocitofono è uno di quegli apparecchi tecnologici che, in effetti, non ha propriamente fatto breccia negli animi di chi si è trovato ad acquistare casa in tempi recenti, un po’ come è successo per le tapparelle motorizzate. E questo è un fenomeno molto strano, perché in realtà, dietro il semplice impatto scenografico, si cela indirettamente anche un vantaggio in termini di sicurezza, dovuto alla possibilità di vedere chiaramente chi è alla porta e che cosa stia succedendo all’esterno.Per fortuna, però, nelle abitazioni di recente costruzione i videocitofoni stanno diventando parte degli accessori forniti di serie o comunque un must consigliato dagli addetti ai lavori (architetti, elettricisti, installatori), che per primi vedono in esso uno strumento dall’indiscusso valore aggiunto. E male non sarebbe affatto se tutti quanti, nel giro di poco tempo, potessimo disporre di un terminale video dentro casa, che scopriremmo oggi essere quasi indispensabile.

LA STRUTTURA

Un servizio di videocitofonia è costituito a grandi linee da due elementi distinti, comunicanti tra loro: c’è l’unità esterna (o “posto esterno”, dove è alloggiata anche la pulsantiera con i vari interni abitativi separati) e l’unità interna, che è quella dentro casa, solitamente incassata a muro nei pressi della porta d’ingresso, anche se non mancano modelli da tavolo, progettati dunque per essere riposti su un piano. A seconda del tipo di abitazione in cui lo si vuole installare (condominio, casa indipendente o villa multifamiliare), inoltre, è necessario scegliere un modello che abbia la giusta architettura hardware: le configurazioni, infatti, sono ben diversificate per i condomini e le costruzioni residenziali con decine/centinaia di appartamenti. I posti esterni, poi, hanno naturalmente una piccola telecamera, che in alcuni casi può essere orientabile (dall’interno), mentre i terminali siti dentro casa dispongono ormai di un ampio display a colori LCD grande a volte anche fino a 7 pollici, che non ha molto da invidiare ai più recenti tablet/smartphone del vivere quotidiano.

MULTITASK A TUTTI GLI EFFETTI

Ma oltre a quelle di impatto estetico, le vere novità riguardano proprio i posti interni, che negli ultimi anni hanno goduto di sostanziali perfezionamenti dal punto di vista delle funzioni. Ci sono, infatti, modelli che hanno il vivavoce, per lasciare libere le mani mentre si parla; ce ne sono altri che permettono di orientare la/le telecamere installate all’esterno e agire in comunicazione con il circuito di TVCC; o ancora altri che possono essere collegati – tramite server, su bus – agli altri impianti d’automazione domestici, per diventare una sorta di centraline domotiche.Succede, dunque, che i moderni apparecchi adibiti alla videocitofonia non servano più (soltanto) per vedere chi suona alla porta di casa, bensì anche come sostituti terminali domotici capaci di gestire altri sistemi d’automazione installati in casa e permetterci, così, di vivere la casa e i suoi spazi con un indice aggiunto di comfort e relax. La domotica moderna, in sostanza, può partire proprio dal videocitofono.


LIBERI DI PARLARE

finestraportone_2Parte del Vimar Group, Elvox è un’azienda specializzata nella produzione di sistemi per la videosorveglianza e la videocitofonia e negli ultimi anni ha immesso sul mercato diversi modelli interessanti (tra cui anche il funzionale e compatto 5700), ma l’ultimo ad arrivare è il TAB Free, che rappresenta il top di gamma della famiglia TAB ed integra una comoda funzione vivavoce che permette di lasciare libere le mani.

Il TAB Free è caratterizzato da un design raffinato, fatto di linee smussate ed uno spessore di appena 2,6 cm; disponibile con finitura bianca o nera, la tecnologia su cui si basa è la Due Fili Plus, innovativa per i grandi impianti residenziali. Questa, infatti, si appoggia su una nuova interfaccia di espansione e dà la possibilità di collegare fino a 6.400 postazioni interne e 484 postazioni esterne, e i segnali audio e video arrivano con la massima qualità fino a 1.200 metri di distanza, semplificando la programmazione per l’operatore. Ispirato alla leggerezza e alla sobrietà estetiche che contraddistinguono gli altri prodotti della linea TAB, il videocitofono vivavoce TAB Free ha un design moderno – con superficie effetto vetro – che mette in risalto il display a colori da 3,5”. E grazie alla staffa di fissaggio TAB Free può essere applicato alla parete semplicemente appoggiandolo, ottenendo così un delicato effetto sospeso che ne sottolinea lo spessore di soli 2,6 cm.Inoltre, la tastiera capacitiva – con tasti e comandi a filo superficie – permette di gestire, oltre alle funzioni standard (autoaccensione, apertura serratura, accensione luce scale ed esclusione suoneria) altri quattro comandi: chiamate intercomunicanti, apertura di altri varchi, accensione di altre luci o attivazione di automazioni di controllo accessi.

www.elvox.it

CARATTERISTICHE DICHIARATE: TAB FREE

Schermo e risoluzione: e: 3,5” LCD TFT
Alimentazione: 28V DC
Assorbimento: 10mA (standby); 160mA (max)
Note: alimentazione da BUS, tastiera capacitiva a sfioramentoDimensioni (LxAxP): 131x150x26 mm